LA LIBERTA’ NELL’UOMO E’ FINALIZZATA AL BENE PLURIDIMENSIONALE DEL SUO ESSER
E LA LIBERTA’ E’ UN CONNOTATO NATURALE CHE L’UOMO RISCHIA DI PERDERE QUANDO LA CERCA DOVE NON C’E’. dal libro “Lettere ai laici” Il tuo cuore, da scrigno segreto di dolori, di gioie e di sogni quale doveva essere, è diventato un labirinto in cui neanche tu riesci a districarti. Vi si sono aggrumati in modo confuso e fitto tutti i sentimenti al punto che quelli belli non riescono più a riconoscersi e incontrarsi. Questo labirinto interiore ti fa perdere in te stesso rendendoti prigioniero dei suoi meandri. E più vuoi uscirne, più vi resti imbrigliato a motivo dei tuoi errori di valutazione sulla libertà che vorresti darti. Strattoni il tuo cuore passando da un'emozione all'altra, scambiando la fuga come liberazione, quando in realtà è l'intolleranza a nuocerti. Sciogli la tua libertà creativa in una gioiosa luce d’intelletto in cui la fede, pur legata alla ragione, fonda nel cuore il suo basamento. La tua forza alimentatrice dovrà essere la scoperta dell’amore. E se questo comporterà qualche privazione di quanto istintivamente vorresti fare, non sentirti privato della tua libertà, ma arricchito dall'esercizio del dominio su di te. L'uomo è libero quando sa dirigere se stesso in modo sapientemente lungimirante e non soccombe alle attrazioni delle immediate soddisfazioni. Non intendere la purezza in termini riduttivi. La purezza non priva l’uomo di qualcosa, non lo limita, ne eleva piuttosto e ne moltiplica le potenzialità, perché lo apre alla comprensione più intima della verità nelle varie circostanze, essendo una qualità intellettiva del vivere. Purtroppo la cultura odierna, per un indotto equivoco sulla concezione della libertà, sottolinea l’esigenza della soddisfazione dei desideri immediati e stimola addirittura il loro insorgere secondo il criterio dell’appagamento di ogni istinto ad ogni costo, in ogni luogo e in ogni tempo. Portando l’uomo allo stesso livello di un bene di consumo, la cultura del desiderio epidermico crea una catena di schiavitù e di conseguenti stati di infelicità.
da “L’Amore misericordioso” L’uomo insegue la libertà fra le cose del mondo, ma se perde sé fra gli stessi strumenti che ha costruito per sé, che utilità alla fine potrà trarne? E ancora, quale libertà può perseguire se compromette al suo interno la libertà propria che gli è naturale?
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