TRATTE DAL LIBRO "LETTERE AI LAICI"
Se si è divisi in se stessi
Anima cara,
non restare nella confusione, usa la ragione e il buon senso ma intimamente lasciati andare all’abbandono in Dio. Se resterai unita a Lui eviterai molti errori nel percorrere la tua strada fra le vie irte di questa terra. Questa unione, che è idillio d’amore per cui noi siamo stati creati, si realizza, per quanto attiene il nostro impegno, per due vie che sono la spoliazione di sé e la preghiera. La preghiera quindi da sola non basta. Va comunque sempre accompagnata da un impegno di rinuncia all’amor proprio, che è un processo lento, quotidiano e sempre nuovo che ci accompagna per tutta la vita. Quando infatti crediamo di esserci liberati dall’attaccamento alla nostra persona, spesso dobbiamo ancora cominciare. Dio ci vuole tutti per Lui. Solo così può operare in noi e attraverso noi secondo i suoi disegni con il nostro consenso complice e solidale.
Spesso ci accade di voler servire il Signore sinceramente e generosamente ma di non realizzare nell’intimo un’autentica unione con Lui, poiché siamo divisi in noi stessi. Questa divisione avviene perché noi, sebbene ci impegniamo lodevolmente in tanti modi nell’agire esteriore migliorando e incrementando le nostre opere e correggendo i nostri modi comportamentali, non consideriamo l’importanza della correzione della nostra interiorità che è correzione di pensieri e di sentimenti, via segreta d’amore che apre in noi le strade all’azione dello Spirito Santo.
Per fare la divina volontà non basta essere disinteressati e sinceramente dediti agli altri. Bisogna essere pronti a distaccarci intimamente dai nostri schemi mentali, dagli affetti terreni, dai progetti, dai giudizi, dalle preoccupazioni, dagli affanni, da tutto ciò insomma che ci impedisce di essere totalmente e interamente suoi, di appartenergli incondizionatamente. Questo vuol dire essere disposti a donare a Dio la nostra fiducia, amicizia e complicità affinché vinca il bene secondo i suoi disegni, anche se per noi dovesse comportare di salire con Lui sulla Croce.
Nemmeno il passato, che pure ci ha portato all’oggi, dovrà più appartenerci nelle sue gioie e nei suoi dolori, mentre vivremo il presente attimo per attimo nella disponibilità docile a lasciarci dirigere da Dio. Al futuro dovremo guardare pensando alle sorprese d’amore che il Cuore divino ci riserva. A questo punto, come vedi, la nostra vita diventa tutta una preghiera, cioè una continua tensione verso il Padre Celeste, tensione d’amore e di adesione, gioia di condivisione e di promesse.
Questa radicalità di vita in Dio comporta necessariamente un cambiamento nel nostro modo di vedere il mondo e le persone che lo abitano, ma anche nel nostro modo di vedere noi stessi. Più ci avviciniamo a Dio, più ci accorgiamo della nostra miseria umana e più tendiamo verso Dio con il desiderio di purificarci. E questa tensione cresce crescendo in noi la consapevolezza del nostro peccato. Allora ciò che conterà primariamente per noi sarà la solerzia nel costruire in noi con mitezza, umiltà, docilità e obbedienza la dimora allo Spirito Santo. Come vedi, non può esserci unione con Dio se prima non siamo determinati a distaccarci con ogni cura da tutto ciò che ci lega al nostro io terreno. Da qui la nostra liberazione e la nostra gioia, ma anche il nostro miglior servizio alla causa divina.
Il buon Dio ti accompagni in questo santo cammino.
Costruisci il bene durevole, pure sui ruderi del passato
Cara figlia,
spesso dolorose vicissitudini familiari segnano nell’intimo deprimendo i deboli e irrigidendo i più forti in inconsci atteggiamenti interiori di reattività e intolleranza. Il tuo carattere è molto forte e la tua forza reattiva, che ora si unisce all’energia positiva e scattante della tua giovinezza, ti porta a non considerare il rischio di travolgere dentro meccanismi di violenza la bellezza dell’anima tua di cui tu stessa non puoi avere conoscenza se non ti poni mite a guardarla.
Non si può guarire da un passato doloroso senza perdonare. Ma il perdono non nasce da un semplice ragionamento, esso fiorisce piuttosto da un cuore che conquista l’umiltà sospinto dall’intelligenza del ravvedimento, un cuore che ha bisogno di guarigione.
Il valore della sofferenza, quando è accettata e non rigettata, sta nello stimolare una revisione di se stessi che induca alla remissività, alla mitezza e alla comprensione. Tu, colpita, colpisci come se altro non avessi appreso.
Una razionalità armata di rivendicazione di giustizia è una fiammata che lascia solo cenere, se non è regolata dalla fiamma moderata dell’amore sapiente che sa attendere agli stati d’animo altrui e offre il beneficio impagabile dell’attività di un cuore che scalda, sostiene, accompagna.
Tale attività interiore supera la soddisfazione del riscatto personale, proprio perché innalza la nostra attenzione al di sopra di ogni desiderio di rivincita sul male subito e al di là di ogni personale attesa. È un superamento vincente, questo, un salto di qualità che dà vita nuova al nostro cuore soffocato, stanco e deluso. Ed è questo il vero atto di giustizia che il mondo attende. È una giustizia verso se stessi, perché spegne il dolore occultandone la memoria per aprire un varco ad una nuova vita. È giustizia verso gli altri, perché rompe una catena iniqua.
Ogni impulso della ragione va sottoposto all’intelligenza di un cuore educato all’amore sapiente.
Il vero cancro dell’epoca in cui tu vivi è la desolazione interiore, l’arsura mortale causata dalla non considerazione del valore della propria umanità che può sussistere solo dando amore e comprensione. Non circola questa aria vitale e tutti muoiono di asfissia, primi fra tutti coloro che non avendo ricevuto amore lo cercano senza darlo. Essi scavano in sé stessi un vuoto che coprono di mille illusioni stando sempre peggio.
Tu, vittima di chi ha commesso questo errore, non diventarne ora colpevole a tua volta e guarisci in te stessa, con il desiderio di non considerarti più una vittima ma una combattente per la vita.
Siccome la vita nostra è molto breve, è bene che procuriamo di non perdere attimi preziosi di costruzione del bene durevole. Per questo non soffermarti mai su ciò che ti è mancato e aggira l’inganno del tuo io che, ripiegato in se stesso, ti procura dolore e malinconici pensieri. Con l’astuzia del tuo cuore acceso dai veri valori, esprimi ciò che sei in ciò che dai.
Coraggio, il tuo futuro attende la tua generosità e sarà generoso con te.
Un nido dentro il cuore
Carissimo,
non ti affannare troppo per le angustie del tempo presente. Passeranno, come è stato per i giorni trascorsi. La stessa Mano che ti ha dato la vita, perché tu l’avessi per sempre, ti trarrà ogni giorno in salvo dall’angoscia che il vento del transitorio ti procura.
Non trascurare piuttosto di immergerti nel profondo dell’anima tua per trovare la quiete e il chiarimento necessario alla tua mente in ogni circostanza. Nella nostra anima è impressa l’effigie del suo Creatore. Sta a noi guardarla per rendere vivo l’incontro con Lui e riceverne luce, consiglio e pace.
Ogni uomo in questa terra ha bisogno di un nido caldo dentro il cuore. Un nido senza spifferi pericolosi di ostilità, né ancor peggio gelo di indifferenza. Un nido in cui poter riposare e dar tregua alla continua obbligata attività di arrangiamento a vivere. Lì il dolore dell’umano vivere si fonde con l’amore del divino divenire.
La nostra anima sogna la propria vita in Dio che è il suo tutto. Noi la portiamo pellegrina fra le cose del mondo, ma essa cerca il profumo della vita e il suo suono dolcissimo che vibra diffusamente nell’universo. Solo con i nostri pensieri d’amore e di pace fecondati nell’amore divino noi possiamo ristorarla.
Questo viatico e sostegno interiore accompagni le tue giornate.
Il buon Dio ti sosterrà nella fatica di crescere i tuoi figli
Carissima, forza, animati di coraggio e di santa speranza.
Pensa a quanto Dio Padre tiene ai suoi figli. Non sa Egli forse quanto tu, madre angustiata, tieni ai tuoi? E non sono essi forse anche suoi? La loro forza di domani si fonderà sui tuoi combattimenti di oggi. Da te impareranno a combattere e a vincere. Nei frangenti più bui confida in Dio, rinnovando la tua fede dal profondo del tuo cuore.
Il male è permesso da Dio che, pure attraverso vie dolorose, porta a compimento il bene. La forza della tua fede e il tuo ardore d’amore riporteranno in Lui vittoria, spalancheranno le porte alla luce e il buio resterà rinserrato nel suo vuoto.
Pensa alla notte di chi non crede e non sa di essere amato. Prega e offri pene e sacrifici per loro. Tu sai bene di avere Cristo in te che ti ama. Cosa temi, anima cara? Fatti coraggio. Il timore che la forza ti possa venir meno è legato alla tua umana fragilità, ma il buon Dio ti sosterrà nella fatica di crescere i tuoi figli. Tu educali a ricorrere all’intelligenza di correggere le inclinazioni negative, prima che creino disarmonie. Istruiscili contro tutte le forme basse di scaltrezza che sono il corredo degli infingardi, indicando invece loro la santa astuzia che supera i calcoli meschini della terra. Esercitali al confronto fra la limpidezza e il torbido, la sincerità e la falsità, affinché si convincano della forza vincente della giustizia e della lealtà e vedano con i loro occhi che la bontà, quando è avveduta, intelligente e soggetta a Dio, non è mai perdente; il tempo infatti le darà ragione. Cosa diversa è invece la leggerezza di valutazione, il bonismo o il cedimento per debolezza di determinazione.
Anima cara, per farsi capire bisogna calarsi sempre nell’interlocutore. L’adolescente è l’interlocutore più difficile. L’adulto deve saper comporre la sua agitazione nella riflessione, orientandolo al dialogo. Se, crescendo, tuo figlio ti si contrappone in qualcosa non allarmarti. Deve pur dar credito all’irruenza della sua età, mentre prende vigore la sua personalità che sta sbocciando. Egli ha raccolto il tuo seminato, anche se tutto è in fermento in lui. E tu aiutalo, incoraggiandolo all’esame, all’analisi, alla riflessione. Ponigli interrogativi che stimolino ripensamenti, allenalo ai confronti, simula situazioni in cui lui può misurarsi. Non dare mai nulla per scontato ma guidalo al ragionamento, ad una dialettica che sia ricerca più che scontro.
La storia migliora quando le nuove generazioni portano avanti una critica costruttiva accompagnata da ragionate volontà positive e da idee che vogliono maturare programmi. Bisogna dar fiducia ai propri figli.
Le difficoltà non ti facciano mai arretrare e non ti scoraggino ma con fiducia porta avanti il tuo alto compito di educatrice nell’intelligenza lungimirante dell’amore.
Un caro abbraccio.
La vostra vita di coppia sia cementata nella fede e nell’amore
Carissimi,
con grande dolore apprendo che la vostra vita matrimoniale sta scadendo in una serie di incomprensioni e di disaccordi.
L’uno scarica sull’altro le responsabilità, non pensando che ognuno risponde per sé ed è a sua volta responsabile del ritardo nel cammino dell’altro. Non perché siete in coppia potete appoggiare reciprocamente l’uno sull’altro le vostre responsabilità che sono uniche e personali. Piuttosto, perché siete in coppia le responsabilità dell’uno ricadono come conseguenza nell’altro. Pertanto recuperate in voi ogni buona volontà e fate tutto il necessario per non contristare il il Cuore di Gesù, né contristarvi l’un l’altro. Con oculatezza e buon senso vivete questo tempo cogliendo ogni incomprensione come occasione per spingervi a capire di più, prestandovi umilmente all’azione dello Spirito Santo nei vostri cuori.
Recuperate con determinazione l’attività del vostro cuore libero da tutto ciò che vuole amputarne le ali.
La libertà del vostro cuore non sia attentata dall’irruenza delle ragioni della vostra ragione che è matrigna sull’infanzia spirituale.
Non vagheggiate nel vostro intimo dolorosamente i tempi belli, perché i rimpianti non fanno storia e non edificano felicità. Il presente invece è ciò che conta e su di esso dobbiamo lavorare convertendo i nostri pensieri all’amore. Non affrettatevi a voler trovare soluzioni ad ogni costo. Sappiate attendere e fidarvi l’un l’altro. Gesti affettuosi non manchino nelle vostre giornate.
Privilegiate il silenzio che esprime più di tante parole e se una parola dovrete dire sia delicata, nell’ordine delle cose di Dio che vi è Padre amorevolissimo.
Egli, da cui proviene ogni bene, saprà cosa fare. Ma voi con la vostra interiore mutua arrendevolezza all’opera sua potrete accelerare i tempi della guarigione del vostro amore.
Rimboccatevi le maniche e guardate con santi propositi il vostro dovere. Quanto nell’altro manca supplitelo con la vostra benevolenza. Il buon Dio che è nei cieli e tutto vede nello specchio dei vostri cuori saprà ricompensarvi con l’aiuto della grazia. Ricordate che il singolo cammino di ognuno di voi avrà comunque riflessi nell’altro, sia che che lo vediate retrocedere, sia che vi pare avanzi perché, in virtù dell’unione sacramentale delle vostre vite, la sincerità spirituale dell’uno ricade sull’altro e fruttifica in modi e tempi incontrollabili dallo sguardo umano. Allo stesso modo la ferma fiducia nell’opera divina nascosta, imprevedibile e imperscrutabile ha un effetto indiscusso di celerità nel processo di maturazione di coppia.
Quando la vostra vita di coppia si sarà cementata nella fede e nell’amore, diventerà dono scambievole dell’uno verso l’altro. Allora le vostre vite spirituali prenderanno forma e quota e sarete felici testimoni di come sia possibile un rapporto coniugale sincero e forte.
Attendo presto notizie confortanti.
Vi abbraccio.
Non come un’insegnante, ma come una madre
Anima cara,
il compito di una madre è bellissimo, ma nello stesso tempo assai difficile. Nel considerarne le difficoltà non scoraggiamoci perdendo di vista la dimensione della sua bellezza e della sua utilità. Abbiamo fra le mani uomini e donne di domani, a cui vogliamo riversare tutto ciò che la vita ci ha insegnato. La nostra guida dovrà accompagnarli con dolce fermezza e amabile chiarezza. Non turbarti se tuo figlio si mostra così facilmente suscettibile. È per una sorta di difesa preventiva, poiché spesso si sente giudicato più che compreso. Basta pochissimo perché la sua sensibilità venga urtata e accenda insofferenza. Sotto il tiro delle emozioni e delle tensioni della crescita, ogni cosa assume tinte cupe e a volte la paura di non farcela induce uno stato latente di insicurezza.
Anche qui prendiamo insegnamento da Dio Padre, il primo Genitore. Il buon Dio è con noi paziente, clemente e sapientemente esigente. Dobbiamo quindi esigere senza durezza, inducendo l’altro a capire, a provare, ad esperire in se stesso ogni cosa. Soprattutto sappiamo attendere e alternare silenzio e parola per ottenere che le parole vengano ascoltate. Diamo poi sempre spazio all’ascolto del cuore. I nostri figli, così impareranno indirettamente a fare altrettanto.
Un caro abbraccio.
Mantieniti ferma nel desiderare Dio e i suoi desideri
Carissima,
il nostro io trova sempre il modo per ingannarci. Se la nostra volontà non è forte nel contrastarlo, esso si adopera a rendere appaganti per la nostra coscienza comportamenti di bontà superficiale. Ingordo di soddisfazioni, esso schiva la fatica introspettiva e si cura di abbellire l’apparenza. Così accade che anche l’umiltà e la mansuetudine rischiano di tradursi in atteggiamenti esteriori quando esse sono per se stesse virtù interiori. In quanto tali hanno per effetto la pacificazione dell’anima che non ottiene invece chi si ferma alla superficie.
Nessuna autentica crescita interiore può perseguirsi senza la volontà perseverante di vivere in intima comunione con Cristo. Allo stesso modo nessun abbellimento della nostra persona può avere il profumo della grazia, né permettere un percorso di conversione radicale se non parte dalla profondità del nostro essere, lì dove prende forma la coscienza, lì dove parla il nostro Signore. In questa intimità dobbiamo confrontarci con tutto ciò che Dio realmente vuole da noi, facendo silenzio dentro di noi e allontanando l’eco di tutto ciò che il nostro io sovrabbondante continuamente ci propone.
È necessario portare la nostra attenzione su quegli attimi di trasparenza che nei momenti di spiritualità più profonda la contemplazione di Dio ci regala. Non solo quindi gustarli e trarne quella consolazione che rinfranca e rigenera, ma anche attingervi nuove volontà di ripeterli crescendo sempre più in desiderio di Dio. Con la nostra coscienza fervente e consapevole di volerci rinnovare, rivediamoci quindi e misuriamoci con tutto ciò che da Dio promana in termini di bontà, bellezza e verità. Perché questo impegno sia serio e costante dobbiamo però essere tenaci nel far guerra all’amor proprio. Una tale guerra non può avere altra spinta che quella di un grande amore verso Dio.
Questo amore, anima cara, mantieni vivo con preghiere e sante letture meditate nel silenzio del cuore, sempre ferma a desiderare Dio e i desideri di Dio.
Un caro abbraccio.
Vivi da innamorata dell’amore
Carissima,
quanto la condizione umana prova duramente i sogni dell’anima nostra! Essa altro non desidera che le soavità armoniose del bello impresse in se stessa dal Creatore nell’atto della sua creazione e noi invece la costringiamo a una vita asfittica e lacrimosa!
Coraggio, alza il tuo sguardo verso il cielo e lasciati ammantare dalla bontà di Dio che, per i meriti di Cristo suo Figlio Unigenito, ci ha ottenuto la riconciliazione a Sé. In Cristo risorga il tuo cuore sollevato dai suoi affanni. Che temi, figlia? Non sai forse che Egli danzando sull’amore può compiere d’un tratto ciò che il tuo cuore con affanno cerca?
Dona al Signore la tua fede che si erge certa sulle prove e ricorda che il miracolo è nel nostro convertire in gioia, per fiducia in Lui, ciò che ci rattrista. Ama ancor più del suo amore coloro che ti procurano dolore. Essi, senza saperlo, hanno bisogno di comprensione più di te.
Tu desideri che Dio ti accordi la conversione del tuo cuore. Il tuo desiderio è già la caparra della grazia richiesta. Il buon Dio infatti si compiace di anime che con sincerità cercano ciò che Egli vuole. Ma ricorda che quanto desideriamo per il nostro avanzamento spirituale non ci é accordato in via definitiva, affinché l’anima nostra possa crescere nell’amore e nel continuo desiderio di Dio. Anche il Cuore divino ama essere cercato. L’avanzamento nell’amore si ha infatti per spinta di desiderio del cuore amante verso quello amato e viceversa fino all’unione di due cuori in un sol cuore. Tutto fra noi e Lui si compie nel desiderio. Egli desidera noi e il nostro bene, fino alla follia della Croce e noi, accorgendoci di essere desiderati, desideriamo a nostra volta Lui e, se davvero lo amiamo gli chiediamo di accrescere questo nostro desiderio e cerchiamo di forgiarci al meglio per il suo piacimento. Egli si compiace di questo nostro anelito e ci accorda le grazie che a tal fine gli chiediamo.
Così sempre in un crescendo in cui dapprima è Dio che insegue l’uomo, fino a che l’uomo si accorge di Lui e comincia a cercarlo. E di nuovo Dio sembra nascondersi per accrescere nell’anima ancor più il desiderio di Lui. È un rincorrersi vicendevole per amore. Così l’amore cresce sempre di più e l’anima si eleva verso un’unione maggiore con il suo Creatore. Ma dapprima è necessaria la mitezza. Se il cuore umano non si rende mite verso il suo Creatore, non può aprirsi all’attività della grazia. Chiediamo quindi questo miracolo nel nostro cuore. Il buon Gesù, che ci ha salvato per la sua mite obbedienza al Padre, concepita all’interno del suo amore incandescente per noi, ce la otterrà.
Vuoi che Egli non si affretti a farci provare il profumo di tale virtù se noi la desideriamo? Sicuro lo farà, se non altro per farci conoscere i frutti di pace e di sereno giudizio che essa porta al nostro cuore.
Un caro abbraccio.
La povertà interiore ci restituisce a noi stessi
Caro figlio,
voglia il buon Dio liberarti dalle mille trappole dei tuoi pensieri e restituirti la libertà che ti ha donato. Voglia tu da parte tua appropriartene per non perderla mai più.
Nati liberi ci rendiamo succubi del cattivo uso della libertà e restiamo intrappolati in mille tranelli, perché non facciamo ricorso a tale libertà per darci delle regole, ma la richiamiamo per perderci in mille vaghezze e alla fine ci ritroviamo defraudati di tale bene.
Recupera la semplicità naturale del tuo essere e renditi povero di tutte le ricchezze abusive che vogliono impadronirsi di te, appassionandoti solo alla povertà interiore, unica salvaguardia dalle schiavitù del transitorio. In tal modo, sciolto da ogni legame che non sia Dio in te, affacciati alla vita e scoprine i suoni e i colori. Tornerai così ad amare i tuoi cari, il tuo lavoro e i tuoi sogni.
Solo un cuore libero sa contemplare Dio e da questa contemplazione sa trarre la forza dell’amore che dona equilibrio e impegna dolcemente e fruttuosamente il cuore e la mente.
Ricorda che solo la povertà interiore può restituirti a te stesso, alla vita e all’amore. Pertanto amala, cercala e valorizzala. Sii testimone della preziosità di tale bene.
Il Signore ti protegga e la Vergine Maria ti accompagni in questa determinazione che risolverà i tuoi affanni.
Vivi l’oggi
Caro figlio,
non assimilare al presente che vivi i tuoi pensieri sul futuro. Già domani il presente è pronto a mutare, e con esso i suoi riferimenti. Pertanto non pensare al domani con tensione, per non disperdere la concentrazione d’affetti, di pensieri e di fede dell’oggi che ti è dato. Quanto è importante l’oggi, quest’oggi che non tornerà! Vivilo pienamente. Vivilo con fiduciosa speranza. Quando meno te lo aspetti il Signore può cambiare ogni cosa e mutare anche te. La Provvidenza è madre, ed è con te e sempre dimorerà presso di te. Piuttosto, invece di ragionare sul domani con gli elementi dell’oggi, offri al buon Dio la tua fiducia di oggi, la tua festa di oggi, perché ti è dato il tempo di ricambiare l’amore di Dio. Trattenendo in te i tuoi timori e i tuoi pensieri, rischi di attaccarti a ciò che non diviene e che, in quanto resta fisso mentre il resto scorre, rischia di lacerarti. La luce di Dio entrerà in te e nella tua casa quando avrai spodestato le paure e le ombre che rendono grigia la tua vita.
Sollevati, figlio, apri il tuo cuore a Dio, comprendi la superiorità e il primato della sua azione nella tua vita e vivilo oggi. Vivi oggi la tua intima, convinta e amorevole soggezione alla volontà del Padre Celeste, alla sua opera, alla sua potenza interagente. Nutritene, affinché vita sia in te e attorno a te.
Vivi confidando in Dio senza attese o timori legati ai tuoi pensieri. Glorifica il Padre Celeste per quello che ha compiuto nella tua vita e per quello che compirà. La tua fede in Dio sia certezza e gioiosa risposta al suo amore, sia una fede forte e pura che animi la tua vita e la guidi, sia sostanzialmente un atto d’amore in cui vive tutta la profondità della tua comunione con Dio. Genuflettiti con il cuore pieno d’amore riconoscente davanti all’Altissimo. Non compiangerti e non essere triste.
La pace del Signore accompagni i tuoi giorni.
La vittoria è nel nostro modo di vivere le realtà del tempo
Carissimi,
avete davanti un avvenire di sposi che sarà tanto florido quanto più voi sarete fermi a mantenere nella giusta graduatoria i valori essenziali. Le questioni materiali e strumentali si compongono da sole nel modo migliore quando non sono sopravalutate rispetto ai sentimenti. Quanto a questi ultimi poi curate che in voi si muovano solo sentimenti positivi verso tutti, perché questa positività muove al bene a prescindere dalle considerazioni che noi con la nostra limitata logica vorremmo fare.
Non tutto infatti è da noi percepibile, per cui la cautela ci impone massima attenzione a prestar fede ai nostri criteri di giudizio.
Non invocate mai i vostri diritti. Negli affetti essi rappresentano un’arma che porta sconfitta, poiché la vittoria reale è nella condizione di serenità di spirito con cui poniamo noi stessi e gli altri. C’è un bene intrinsecamente presente in ognuno di noi; l’unica maniera per vincere è pensarlo al di là di quello che la nostra mente vorrebbe farci credere. Ciò vuol dire mettere in moto volontà costruttive sempre, comunque, dovunque, con chiunque nel nostro cammino. Intelligenza superiore è guardare a questo divenire nell’ordine dell’economia spirituale, quindi oltre il visibile, lì dove la verità è autentica e profonda. I calcoli della mente umana sono limitatissimi a confronto di questa verità che esiste, vive e si muove al di là di tutto ciò che noi possiamo vedere e comprendere. La donna in particolare, poiché racchiude il mistero della vita, deve portare avanti questa certezza e trasmetterla alla propria famiglia. L’uomo, da parte sua, non si faccia cogliere dalla tentazione di fare da padrone, perché è allora che si presterà a divenire servo degli istinti più bassi.
Siate fra voi amabili, comprendendovi e proteggendovi reciprocamente, senza quella cedevolezza facile che si presta all’abuso di chi è più forte, ma vigilanti del bene oggettivo filtrato nella prudenza e nel saggio consiglio.
Sappiate ascoltarvi reciprocamente considerando che a volte chi parla non lo fa solo per comunicare, ma per ragionare fra sé ascoltandosi, come per chiarirsi le idee. Pertanto non necessariamente si deve intervenire a correggere e a riprendere. Piuttosto è opportuno adeguarsi allo stato d’animo altrui, cercando di capire se egli è fermo in una posizione oppure sta elaborando soluzioni. Per avere questa discrezione e duttilità bisogna esercitarsi ad essere carichi di amore accogliente, prediligendo anche il sacrificio di se stessi e mettendo da parte le proprie opinioni dove necessario, curando di evitare ogni attaccamento a ciò che non è amore.
Considerate e accrescete in voi la vita spirituale, tutelando le realtà interiori che hanno un valore e una vita universale e guardando le realtà materiali e le posizioni sociali e lavorative con distacco, senza mai lasciarvene coinvolgere né attrarre.
Avvedutamente e santamente conducetevi con equilibrio e semplicità.
Un caro abbraccio.
Lasciati trasfigurare dall’amore divino
Cara figlia,
la nostra vita più o meno velocemente va verso l’incontro finale con il nostro Creatore. Egli ci chiederà conto dei nostri giorni terreni, del nostro operato, dei nostri pensieri, della nostra fedeltà. Non passi un giorno senza speranza, ma nemmeno senza impegno di correzione di quelle inclinazioni della nostra natura che ci fanno essere poco piacenti a Dio e poco attenti verso gli altri. È agli altri che dobbiamo pensare dopo aver assolto ai primi doveri anche verso noi stessi.
È attraverso gli altri che serviamo il Signore. Pertanto non rincorrere vane soddisfazioni terrene, ma ricava da ciò che fai la forza morale e spirituale necessaria ad andare avanti e vivere in modo fruttuoso per l’eternità che ti attende. Se il tuo cuore sarà sempre pieno di Dio, starai bene e darai agli altri il meglio di te. In Dio troverai conforto nei momenti difficili e confidente compagnia sempre. Mantieni retta la tua coscienza e vi troveranno ordine anche i tuoi pensieri. Dona agli altri l’amore di Dio senza mai calcolarlo perché Egli non lo calcola con te. Per strada troverai tanti mendicanti di questo amore che lo cercano dove non è. Portali a Dio nella preghiera del tuo cuore.
Cara figlia, dalla tua bocca escano solo parole d’amore, dalla tua mente pensieri d’amore, dalle tue mani gesti d’amore, dalla tua fantasia sogni d’amore, dalla tua esistenza vita d’amore fino a perderti totalmente nell’amore divino. Oh se tutti ci lasciassimo trasfigurare da questo amore! Il mondo sarebbe diverso.
Accogli il mio affettuoso abbraccio.
Non omologarti. Sii te stessa
Carissima,
la tua irrequietezza non ti allontani dalla ricerca della verità. Il mondo è assordato da tanti rumori e incasellato in mode che uniformano e spersonalizzano per dare a tutti un’unica immagine. Molti tuoi coetanei seguono la mentalità corrente al punto da non riuscire più ad avere pensieri propri. In tal modo la loro personale singolarità creativa e pensante viene sacrificata e repressa ed essi soffrono un’inquietudine imprecisata proprio perché viene dalla loro interiorità che essi non conoscono e che reclama attenzione.
Quanto più sono insoddisfatti, tanto più cercano soddisfazione nelle stesse cause della loro insoddisfazione.
Le mode ingoiano i cervelli e i cervelli a loro volta si lasciano ingoiare perché non hanno capacità di difendersi, essendo atoni e non allenati alla ricerca del vero. Ma tu non omologarti agli altri, vai oltre e onora quella parte di te che è primaria e fondamentale. La nostra interiorità determina la tenuta del nostro equilibrio. Curandola guadagniamo serenità, non curandola cadiamo nella confusione e nella tristezza. Entra in te e non temere di perderti. Recupera la tua originalità, la tua comunicazione personale con la vita che ti circonda e con i richiami del tuo spirito. Non temere di contrapporti alla dittatura di una omologazione che ti uniforma agli altri, senza tuttavia amarli. Abbi il coraggio e l’intelligenza di essere te stessa, pur diversa ma tuttavia capace di riconoscere i tuoi simili proprio perché li ami. L’omologazione disumanizza, l’amore invece umanizza.
Ognuno è chiamato ad un proprio percorso spirituale, ad un’intesa con Dio e quindi con la Verità e con l’Amore, intimamente riconoscibili da ognuno di noi in modo personalissimo. Quindi è assolutamente necessario intrattenersi con l’anima propria che è il fulcro della propria identità, curarla, familiarizzarvi e darle respiro in tutti i modi che le sono congeniali.
Slanciati verso la tua vita con coraggio e determinazione. Stabilisci in te stessa una scala di valori, così che non accada, come per molti tuoi coetanei, che tu dia importanza eccessiva a tutto ciò che il tempo ingoia e non consideri invece ciò che è durevole e prezioso per te. Fai le differenze misurando la tua felicità sulla gioia profonda e non sui piaceri effimeri, sulla libertà interiore e non sul dipendere.
Esercitati alla semplicità, alla benevolenza, alla bontà, alla giustizia, e cresci apprezzandole. Invece di seguire l’esempio di chi non è esemplare, sii tu di esempio per gli altri. E non cercare apprezzamenti positivi ma cerca ciò in cui credi e credi sempre in ciò che è durevole e che oltrepassa la morte, come la vita che porti nella tua anima e che chiede di essere donata e partecipata attraverso piccole e grandi gesti che sappiano portare vicinanza vera e profonda. Allora tu te ne accorgi che il tuo cuore sta bene.
Coraggio, il futuro ti attende.
Fra imperfetti dobbiamo considerarci tutti in cammino
Cara sorella,
non legarti alle amicizie come se fossero la realizzazione raggiunta dei tuoi ideali, ma considerale un luogo e un motivo di incontro, di fraternità e di crescita, senza scandalizzarti se si svela qualche aspetto inatteso. Dietro un volto amico può nascondersi un’inimicizia recondita, più o meno sfumata, a volte impercettibile, spesso inconscia ma pronta a manifestarsi appena condizioni interne o esterne la favoriscono. Del bene di Dio è piena la terra, ma il male è sempre in agguato in ogni uomo. Esso si aggira silente e subdolo e colpisce a tradimento. Dobbiamo quindi mantenerci sempre prudenti e vigili, ma soprattutto allontanare forme di attaccamenti personali favorendo rapporti di apertura e di accoglienza reciproca con l’intelligenza dell’amore che non crea legami di dipendenza, ma guarda e dona con distacco interiore, pur nella fraterna partecipazione d’affetto e di attenzioni pratiche.
Ricorda che ogni perfezione è in Dio. Noi, pur avendovi familiarità per nascita spirituale, viviamo nell’umana imperfezione e fra imperfetti dobbiamo considerarci tutti in cammino verso il nostro miglior essere. A questa convinzione consegue uno stato di vigilanza nel rispetto dell’altro, pur nella conoscenza della comune esposizione all’errore, per cui non è bene colpevolizzare, additare, giudicare.
Quanto alla fiducia, impariamo a saperla dare senza preconcetti e, se l’altro ci dà prova di inaffidabilità, restiamo vigilanti e attenti dandogli credito con cautela, senza però escluderlo. Cautela e prudenza, quindi, per quanto riguarda la fiducia specifica riferita alle particolari persone e situazioni; apertura e vigilanza per la fiducia generica; attenzione comunque a non mancare nella disponibilità fraterna. Negarla sarebbe una grave mancanza d’amore a motivo della nostra comune parentela umana. Poiché siamo tutti figli dell’Amore, la nostra fraternità non è facoltativa ma un naturale dovere d’amore a cui non possiamo sottrarci.
Un caro abbraccio.
Non giudicare il tuo prossimo, amalo
Carissimo,
noi siamo al mondo per nutrirci d’amore e per nutrire l’amore. Distogli quindi la tua mente dal lavorio dell’azione giudicante e liberala ai percorsi della vita. Non ci è chiesto di non vedere la realtà che ci circonda. Ci è stata data una mente per conoscere e valutare, ma anche un cuore capace di interpretarla con la supervisione dell’amore.
Un amore sapiente alberghi nell’anima tua. Non diventare un giudice acerbo e inclemente degli altri. Ancor più se ti hanno fatto dei torti, non alimentare il tuo risentimento e domina l’acredine che cresce nel tuo cuore. Retrocedi da questa guerra interiore dichiarata dal tuo amor proprio.
Bisogna essere intimamente e profondamente umili per riuscire a concepire il vero amore che racchiude in sé il dono di tutte le migliori qualità della vita.
In questo mondo che geme piegato in due per spasmi da mancanza d’amore non aggiungiamo altra durezza di cuore, ma volgiamoci alla costruzione del bene, sogniamolo con Dio e offriamogli la nostra collaborazione. In tal modo potremo guardare gli altri con il cuore intenerito dal suo amore per loro.
Coraggio, sii attivo in questa volontà.
Privilegia un silenzio che sia preghiera, ascolto e sapiente attesa nell’amore
Carissima,
ricorda sempre che il silenzio raggiunge il cuore altrui molto più velocemente ed efficacemente di ogni parola. La parola ha in sé molti suoni stonati e ritarda spesso la comprensione delle cose, poiché media male quello che già noi vediamo in modo ridotto e in mille volti informi. Il silenzio invece apre all’ascolto e alla visione della verità, mette in stato di allerta la coscienza e la dispone ad un attento vaglio della realtà, lì dove le parole la confonderebbero.
Sii pertanto attenta in particolare ai commenti, alle polemiche, ai sarcasmi che lasciano una scia di amarezza e non inducono a comprendere. Arrivano infatti, prima ancora delle parole, i messaggi dell’ostilità e dell’irrigidimento con cui tu parli. Essi allontanano il cuore altrui e lo chiudono lasciando la mente priva della sua luce.
Privilegia piuttosto il silenzio dentro di te, privilegialo ancor più laddove ti accorgi che ogni parola può creare maggiore divisione fra te e gli altri. Privilegia un silenzio orante, un silenzio che attende, pazienta e ama. L’amore è un continuo donarsi all’ascolto dell’altro per accompagnarlo in modo discreto, rispettoso e ricco di tante attenzioni. A volte le parole rischiano di dissipare nel vuoto le note armoniose che l’amore vuole tessere nei cuori e allora bisogna ricorrere alla prudenza e al sapiente rimando.
È bene infatti vagliare l’utilità di un’argomentazione e l’opportunità o meno di proporla in quello specifico momento. Non sempre infatti l’altro è pronto ad accogliere il nostro dire nel tempo in cui noi vogliamo esporlo. Ma il silenzio attivo dell’amore apre varchi impensati a questa accoglienza.
Nei tuoi silenzi procura di crescere anche tu. Siano pertanto silenzi operosi, silenzi in cui la tua anima si pone all’ascolto di Dio e ad accoglierlo.
Ti abbraccio affettuosamente.
Strategie di difesa contro l’amor proprio
Cara sorella in Cristo,
quando le umiliazioni ci costano troppo, quando accantonare il nostro io ci diventa difficile e tendiamo a trattenere gelosamente qualche ragione per non farlo, vuol dire che il nostro amor proprio è ancora molto robusto.
La battaglia contro l’amor proprio richiede strategie di tipo diverso, secondo le circostanze, gli stadi della nostra maturità e altri fattori che intervengono a variare le nostre condizioni interiori.
Anche l’amor proprio ha le sue armi e anche la sua azione è strategica, per cui alcune volte nel difenderci potremmo ritrovarci con le armi spuntate. Ma c’è un modo per disarmarlo, ed è la mitezza del cuore, l’unica che ci orienta verso la semplicità, l’umiltà e il distacco dalle cose terrene. L’amor proprio non si adatta a questo clima. Esso infatti non è mai modesto, ma sempre arrogante e pretenzioso.
Pertanto procura di amare la semplicità, smorza gli ardori dei sentimenti che ti portano disordine, riduci ogni impulsività e riparati sotto l’ombrello della prudenza. Sminuisci tutto ciò che la tua sensibilità umana vuole ingigantire e riporta il riferimento principale del tuo pensiero ai valori eterni e alla tua responsabilità di tutelarli nel corso della tua vita.
In quest’ottica ciò che l’amor proprio ti prospetterà come perdita in realtà sarà un guadagno per l’anima tua e per il tuo stato di salute generale, ritrovando tu la serenità di giudizio.
La preghiera e la confidenza in Dio accompagnino le tue battaglie che in tal modo saranno meno cruente.
Un caro abbraccio.
La semplicità introduce al buon senso e alla pazienza
Molte volte abbiamo tutto, ma continuiamo ad essere insoddisfatti per costituzione.
Anima cara, tu hai attorno a te una ricchezza di beni così grande che basterebbe viverla un solo giorno per esserne sazi per tutta la vita, eppure ti lamenti. Chiedi al buon Dio che apra i tuoi occhi alla gratitudine e chiuda ogni percorso all’affanno. Tu, da parte tua, rientra in te stessa rivedendoti nel modo con cui affronti la vita. Spesso ti complichi l’esistenza andando dietro a pensieri fantasiosi sulla base di ipotesi e supposizioni che non hanno presupposti nella realtà. Vivi i tuoi giorni nella semplicità, pensando a risolvere i problemi contingenti senza precorrere i tempi con timori infondati.
La semplicità introduce al buon senso, fa vedere l’insieme delle realtà con più oggettività e indirizza alla pazienza. Essere semplici vuol dire non drammatizzare, non ingigantire, ma riportare ogni cosa nella sua giusta collocazione naturale, attendere che maturi il tempo per ognuno e che si evolvano le situazioni.
Combatti inoltre la tendenza a dare eccessiva importanza a te stessa, alla tua immagine, alle realizzazioni che ti proponi. Non sconfinare dal tuo stato, ma con naturalezza e buon senso assolvi ai tuoi compiti per tutto ciò che ti è possibile, utilizzando le risorse che hai a disposizione, senza spingerti oltre ciò che ti è dato.
Offri agli altri il buon esempio che vale più di ogni realizzazione.
A presto.
Stana il tuo orgoglio dal suo nascondiglio
Carissimo,
su di te pesa una montagna che con un sol dito può spostarsi, solo che tu lo voglia. Pertanto ridimensiona il tuo sentire piegandolo all’umiltà, così da dar vita alle tue migliori qualità per il tuo bene e quello dei tuoi cari.
Per questo non posare il tuo sguardo su ciò che non è riuscito secondo i tuoi desideri, rattristando in tal modo il tuo cuore, ma guarda con serenità rassicurata ciò che hai e ciò che sei e ama la capacità di vittoria su te stesso. Riconosci nell’orgoglio il tuo peggior nemico. E’ vero che esso è parte intrinseca di noi stessi, ma non possiamo subirlo, dobbiamo combatterlo poiché è un tiranno e si svela tale ai nostri occhi solo quando riusciamo ad individuare in lui la causa radicale dei nostri dolori esistenziali.
Solo allora comprendiamo quanto è necessario ricorrere a tutte le forze e a tutti i mezzi per stanarlo. E come si stana siffatto nemico? Irridendolo prima e sopraffacendolo poi imboccando con volontà e coraggio la strada dell’umiltà.
L’umiltà è quella sana posizione interiore che si risolve in una chiave di volta della nostra esistenza in qualsiasi stato ci troviamo. Essa ci riporta al vero di ciò che siamo, piccole creature, fragili e inclini all’inciampo e all’errore, ma nello stesso tempo forti del nostro valore sostanziale ed eterno di cellule spirituali di vita creata per mai morire. Agisci con determinazione in te stesso contro il tuo orgoglio. Esso ti impedisce di imboccare la via dell’umiltà con tutto il cuore, la mente e l’anima tua e di cogliere il significato profondo della tua esistenza.
Caramente ti saluto.
L’equilibrio nell’azione educativa
Anima cara,
educhiamoci ad educare e nel farlo educhiamo noi stessi alla saggezza.
Se è vero che il nostro cuore deve essere sempre aperto al perdono, all’accoglienza, alla pace, alla clemenza, è pur vero che l’amore non é tale se non è sapiente.
Pertanto, amando i tuoi figli con ogni cura e accortezza, educali alla verità, alla lealtà, al sacrificio e al coraggio nelle difficoltà. A tal fine viva ed operi in te parallelamente la dimensione spirituale e quella umana. In tal modo i tuoi interventi saranno appropriati secondo il discernimento che riceverai dallo Spirito Santo.
Mantieniti paziente, vigile e responsabilmente attiva, seguendo la crescita di ognuno con la duttilità suggerita da un cuore sapiente. Restando nell’intimo distaccata da ogni preoccupazione eccessiva, agirai con discrezione e lume di intelletto, non scoprendoli in modo diretto ma indirizzandoli con appropriate osservazioni a rivedersi. I nostri silenzi e la nostra compostezza regolata sulle note perfette di un cuore in armonia con il cielo inducono spesso gli altri a riflettere e a moderare la loro esuberanza. Ci sono infatti nell’economia spirituale vie segrete che trasmettono e comunicano in modo perfetto e direttamente accoglibile ciò che nell’impatto verbale troverebbe resistenza.
Nel tuo intimo poniti sempre all’ascolto del suono melodioso della divina Sapienza che tutto muove verso le sovrane armonie del bene.
Caramente ti abbraccio.
Il nostro amore semplice e sincero commuove il Cuore divino
Cara sorella in Cristo,
quanto si commuove il Cuore divino per la nostra fede e fedeltà! La tua vita di donna, di madre e di sposa sia pertanto vissuta con l’autenticità di credente.
Con la forza della fede affronta i sacrifici che ti vengono chiesti e sollevati ogni volta con rinnovata fiducia nella vita dell’amore. Il buon Dio, che ti osserva attimo per attimo e legge il profondo del tuo cuore, ti visiterà con la sua grazia.
Porta avanti le responsabilità morali e pratiche della tua famiglia con il cuore carico di fiducia nell’Amore eterno. Perché ciò ti sia più facile non distogliere lo sguardo dal Volto di Cristo. La tua unione con il suo Cuore segni fortemente il tuo tempo. Ricorda che l’attività interiore di un’anima ha nell’universo spirituale una circolarità vastissima, che porta grande frutto. La tua fedeltà all’Amore non conosca forme sentimentalistiche, sia tutta sostanza di offerta. I tuoi sentimenti pertanto si innestino perfettamente e senza alcuna dispersione nella purissima dinamica dell’Amore trinitario. Tutto vivi con il coraggio della fede e la forza dell’umiltà, nutrendoti profondamente della tenerezza dell’amore materno e paterno di un Dio che altro non brama che vedere le sue creature dedite a ricambiarlo, grate e riconoscenti per la sua continua Provvidenza.
Riposa e consolati in Lui nei tuoi momenti di stanchezza. Un futuro di gaudio senza fine ci attende e già possiamo intravederlo nella soavità che l’anima prova nel ritrovarsi in Dio quando gli presenta i propri sacrifici d’amore con cuore filiale, semplice e confidente.
L’infanzia spirituale è una grande risorsa dell’anima che ben si confà ad una mente adulta, riflessiva e razionale. Con la tua buona volontà e l’aiuto della grazia riuscirai a comporre in te stessa questa armonia di percorso.
Ti abbraccio con affetto.
Non vivere d’istinto, ma d’amore
Carissimo,
apriti ad accogliere in te l’amore di Dio così da non vivere d’istinto, ma d’amore.
Il tuo istinto è il fare impetuoso? Il suo amore riequilibrerà metodo e soluzione.
Il tuo istinto vorrebbe non fare? Il suo amore ti farà fare bene e presto.
Il tuo istinto guarda gli aspetti negativi? Il suo amore ti farà notare con saggezza quelli positivi.
Il tuo istinto considera le pecche altrui? Il suo amore ti farà comprendere e orienterà il tuo sguardo critico e correggente sulle tue.
Il tuo istinto ti fa credere di avere ragione? Il suo amore ti farà vedere le ragioni altrui.
Il tuo istinto ti fa intendere il bene come slancio intraprendente? Il suo amore ti farà comprendere i valori silenziosi del bene.
E dove tutto questo diverrà più difficile, il suo amore lo renderà più facile nella misura della tua adesione forte, sacrificale, abbandonata alla fiducia che Dio è Amore. Si incarni nella tua umanità questa fiducia.
Se tutto questo tu facessi solo razionalmente sarebbe gelido il tuo progredire. Se poi lo facessi solo sentimentalmente, ti perderesti dentro i tuoi stessi sentimenti. Usando ragione e sentimento saresti ben piazzato sulla terra, comprendendo però le cose a metà. Se invece tutto questo tu motivi con la vita dell'anima tua, renderai onore alla tua duplice identità di cittadino della terra e del cielo e vivrai pienamente il tuo tempo.
La verità paga se stessa
Perché, caro figlio, temi di affrontare la verità? La verità paga se stessa. La verità restituisce la libertà perduta. La verità ha una ragione sempre superiore alle ragioni della menzogna. Amala, difendila, curala con la trasparenza della tua vita.
Tuttavia la verità non sia mai utilizzata a danno della riservatezza e della discrezione.
Nessun calcolo, nessuna strumentalizzazione, nessuna rivendicazione intervenga nei rapporti umani, poiché tutto questo è a danno del prossimo.
Il male nasce dal cuore dell’uomo quando pensa di colpire invece di aiutare. Egli può usare a tal fine anche la verità che conosce. Ma la verità non è un bene strumentale. Essa è uno specchio di uno stile di vita, si riferisce ad un modo di essere, quello appunto della trasparenza.
Vivere nella verità. E' questo ciò che conta.
Un caro abbraccio.
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