NON TEMIAMO MAI LA VERITÀ, NÉ SUI FATTI, NÉ SU NOI STESSI.
ESSA CI RENDE LEGGERI E CI FA ANDARE PIÙ SPEDITI.
RITROVIAMOCI SEMPRE NELLA VERITÀ E SAREMO AMICI GLI UNI DEGLI ALTRI.

dal libro "Il testamento dell’uomo”

Quanto alla tensione verso il bene, è opportuno considerare la bontà riguardo a ciò che è bene in se stesso, e non unicamente in riferimento al personale desiderio di bontà, perché questo potrebbe portare l’uomo lontano dalla obiettività delle situazioni e delle esigenze con cui egli va a confrontarsi. Per questo è necessario guardare sempre con attento discernimento la complessità delle eventuali conseguenze del nostro operare che interagiscono fra loro. La vera bontà guarda infatti l’insieme degli aspetti e la loro correlazione, non estrapola un aspetto che più colpisce soggettivamente.

Non tutto ciò che si vorrebbe fare porta in sé la bontà in termini di effetti. Potrebbe verificarsi infatti che uno slancio di bontà parta dall’idea di bontà, positiva in se stessa, ma determini poi in chi lo riceve conseguenze negative a motivo di interpretazioni personali deficitarie di verità. In altri casi può esservi solo espressione di cedimento personale, a cui si è dato titolo di bontà; ma che in sostanza è debolezza e produrrà  a coloro a cui è rivolta i frutti che dalla debolezza derivano, fra cui i più noti sono i vizi e gli abusi.
Quindi è bene non favorire lo sgorgare spontaneo nemmeno degli impulsi di bontà, ma combatterlo con il lume di una ragione accesa di lungimiranza e di amore al vero bene. Accade che in questo caso il cuore umano si deprime, poiché la sua volontà di espansione o la sua inclinazione bonaria vengono frenate dell’intervento razionale. Ma il convincimento della necessità di una visione globale nella responsabilità restituisce la serenità di un saggio giudizio. Il bene è il frutto di un intelletto che si muove nella Luce.

 

dal libro “Sui passi dell’anima”

Educarsi al bene

In un cuore educato all’amore matura la disposizione a vedere le cose in modo più ampio e lungimirante.
Pertanto non assordiamo il nostro cuore con inutili e ingombranti parole e non gettiamogli ombra a motivo dei nostri giudizi, ma manteniamo in noi ogni purezza di pensiero.
Il nostro ragionare tesse sulle particolarità che noi vediamo, ma non può cogliere l’essenza di ogni cosa che solo in Cristo possiamo trovare. Evitiamo quindi lunghe e infruttuose dissertazioni e impariamo a meditare in silenzio, senza scandalizzarci, senza nemmeno ritirarci come ricci, ma considerando tutto ciò che si svolge attorno a noi con il distacco di chi vive con saggezza.
Il bene si esprime in vari modi: con i gesti, il prudente tacere e il saggio intervenire, l’attenzione, il tatto, la condivisione, l’immedesimazione e ogni premura che si dovesse palesare necessaria.
Noi purtroppo a volte seguiamo gli impulsi senza ragione, e altre volte richiamiamo la ragione per togliere respiro all’amore, laddove invece solo l’amore potrebbe guarire.

 

dal libro "Lettere ai laici"

Questo essere eccessivamente presi da tutto ciò che si deve fare, e fare quante più cose possibili per far fronte a necessità non sempre del tutto reali, ci costringe ad una sofferenza innaturale. Non è bene né per l’anima, né per il corpo procedere secondo questi ritmi. E’ come se la nostra vita si trovasse castigata a correre in un frenetico susseguirsi di atti che, anche quando sono legati ad una finalità di bene, portano in sé conseguenze negative. Non deve accadere che le nostre attività assumano più importanza della sapienza a cui è legata l’intelligenza del bene oggettivo.
Il bene è in ciò che anima l’azione e deve avere uno sfondo pacifico di vita personale e di vita di relazione.

Ritrova nell’anima tua lo specchio del tuo bene e mantienilo esposto alla Luce. Se tu lo trascurerai, esso si riempirà di polvere e non vi potrai più vedere riflessi gli affetti eterni che ti legano alla vita. Ma se tu lo curerai, tenendolo terso dalla polvere della terra e raccogliendoti frequentemente nel tuo intimo, ogni volta vi riconoscerai il Volto dell’eterno Amore in cui sei compreso e amato. Allora, pur addolorandoti per il male che dovessi ricevere, non ti schiacceranno più le infedeltà altrui, né le insoddisfazioni prodotte dalle tue illusioni, perché non avrai cercato fuori di te la realizzazione del tuo bene. Senza dubbio il dolore verrà a visitarti, ma non ti deprimerà, perché la vita che è in te resta comunque sempre viva.
Comincia a cercare nel tuo mondo interiore il valore della vita. Ma ricorda che questo piccolo mondo è legato alla mano di Colui che l’ha creato e solo sottomettendo i tuoi pensieri al suo Cuore di Padre potrai spiegartelo. Cercalo quindi nel profondo della tua anima, invece di portare la tua anima altrove, dove ella non può che soffrire sempre più il suo esilio.

 

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