dal libro "Il testamento dell'uomo" E’ necessario volgersi a guardare il proprio spessore interiore. Conoscerlo equivale a conoscersi. Non ci sono sicurezze che si possono acquisire all’esterno: l’uomo non potrà mai trovare al di fuori di sé una via di uscita al groviglio che da se stesso si è creato nell’intimo della sua essenza. E’ all’interno che egli deve imparare a guardarsi, senza fuggire l’ascolto del linguaggio silente dell’anima. E’ quello il luogo dell’incontro privilegiato della vita. E’ lì che l’uomo si scopre a se stesso. E’ lì che è scritta la sua storia eterna. E’ lì che si svelano alla sua coscienza i volti della verità nel tempo stabilito e nella misura della sua volontà di apertura alla Luce. La vita nell’uomo è per il gaudio anche terreno, poiché per la gioia egli è stato creato. E se, a motivo della propria natura corrotta, egli è costretto al combattimento contro il male conficcato in se stesso, egli ha pur perennemente viva in sé l’inclinazione al bene, caratteristica essenziale del Dito Creatore di cui porta l’impronta.
L’invisibile è la forza che muove ogni cosa
dal libro "Lettere ai laici" Questo tempo attuale ha un senso compiuto solo se considerato come finestra sull’eterno. E nell’eterno non contano le nostre misure né di ragione, né di dolore, né di gioia, ma solo l’aver capito e accolto la superiorità di Dio nella nostra vita. Tutto è vano in questa terra se non è considerato e vissuto in questa ottica. Se un timore dobbiamo mantenere, più di ogni altro terribile male, è proprio verso l’esuberanza della nostra autonomia decisionale che può allontanarci dalla Vita. Il silenzio solitario è il luogo in cui si spiega la vita e si ascolta la voce dell’amore. Purtroppo le note dell’interiorità umana hanno suoni che la vita terrena rende confusi e indecifrabili al punto da far preferire disperderli anziché ricercarli, e invece è proprio lì il tracciato del nostro percorso, è lì che ci ritroviamo.
da “L’amore misericordioso” Quanto poco riflettiamo sul grande mistero dell’amore divino! Se è vero che con gli angusti meccanismi della ragione umana non si può indagare su un mistero insondabile di per sé, è pur vero che ci si può e ci si deve lasciare stupire nel profondo da questa verità iscritta nel DNA dell’anima nostra. E’ necessario che tutti entriamo nella comprensione profonda e vitale della nostra comune appartenenza a Dio Amore. Allora riusciremo a vedere con gli occhi della fede questo Dio innamorato delle anime sue. Accorgersi di Lui, Presenza amante, e non esserne attratti è impossibile, perché impossibile è non innamorarsi dell’amore. L’amore è essenzialmente coinvolgimento e come tale deve vederci coinvolti intimamente nella sostanza di ciò che siamo, figli appunto dell’Amore. E se questo Dio Amore è un Dio vivente, vibri in noi la sua vita tanto inafferrabile quanto indelebilmente impressa nell’anima nostra.
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