dal libro “Il testamento dell’uomo” Se l’uomo adottasse un comportamento consono ai canoni di vita semplice, non ci sarebbe nessuna sottomissione alla sofferenza, sia essa fisica, mentale o spirituale, poiché egli sarebbe coadiuvato dalla grazia anche nelle afflizioni, accettandole e vivendole senza coinvolgimento oppressivo o fuorviante. E’ necessario che l’uomo si identifichi sempre di più con ciò che egli realmente è nel suo complesso microcosmo fatto di spirito e di materia e raggiunga una maturità trivalente di cuore, mente e anima.
dal libro “Lettere ai laici”
L'equilibrio è il frutto di diverse forme di controllo e di autoregolazione che possono anche comportare delle rinunce, ma che hanno il merito di comporre l’armonia dell’insieme. Non è tempo di sedersi sulla disfatta, ma drizzati con tutto il coraggio che ti necessita. Fai quello che puoi con santo giudizio e il resto risolviti a lasciarlo fare a Dio. Con spirito sereno rimettiti a Lui per ciò che non comprendi. Allontana i giudizi e le insofferenze. Le prove vengono per rafforzarci, non per farci soccombere. Tu invece ora ti innervosisci, ora ti abbatti. Trova il tuo equilibrio nell’amore e l’amore stesso ti risolleverà. Immettiti nella vita della verità, aprendoti alla comprensione e all’accettazione di ciò che sei, conoscendo i limiti della tua natura, gli scogli del tuo carattere, gli schemi precostituiti delle tue abitudini mentali. Sii consapevole di ciò che sei, senza cadere nello sconforto, né nella generalizzazione dell’umano errore, ma riconoscendo con obiettività la tua natura e con coscienza retta le tue responsabilità.
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