da “L’amore misericordioso”

Vittime e nello stesso tempo colpevoli di mancanza d’amore oggi uomini e donne d’ogni età si rifugiano in affetti compensativi che finiscono con lo scompensare ancor di più. Sempre più inappagati vagano infelici fra la corruttibilità di tutto ciò che appare e  non è se non per essere consumato in se stesso. Dimenticano di rifornirsi nell'intimo di ciò che non consuma e mai si consuma. Il nostro spirito ha bisogno del suo nutrimento, che è l'amore divino. Finché non se ne nutre, non raggiunge la pace, né vive la vita.

 

dal libro “Sacerdoti al bivio”

L'amore per essere capito presuppone una maturità di pensiero, una corroborata forza di volontà e una vasta esperienza di vita. Eppure, a dispetto di ciò e a riprova di quanto ogni processo di crescita sia segnato dal successivo comporsi e scomporsi dei contrari, senza l'esercizio dell'amore non si raggiunge maturità alcuna.

 

dal libro "Lettere ai laici"

Sappi attendere i tempi di maturità personale e alterna i metodi e i modi di intervento verso gli altri. Non puoi pretendere di risolvere tutto in poco tempo. Ci vuole pazienza e amore materno per riuscire a dare  agli altri nuovo tempo di crescita. Allo stesso modo con noi stessi. Si cresce rimbalzando da un estremo all'altro. L'importante non è non sbagliare mai, ma evitare di ripetere gli stessi errori. Riuscirai a correggerti più facilmente se ti guarderai con più amore, considerando che sei amato dall'Amore che vive per sempre e di cui tu stesso sei una scintilla.

La sostanza primaria dell’amore è la verità. Vivi quindi nella verità e apriti alla sua rivelazione nel tuo cuore porgendo con umiltà l'orecchio anche laddove non vorresti sentire.

Educa tuo figlio all'amore trattandolo con amore. Solo così si sentirà rispettato e capirà nel profondo che il compito dell'uomo in questa terra è rappresentare l'amore.

Nessuno deve involversi in se stesso e vietare all’amore il suo percorso, spegnere la speranza di un bacio, o rifiutare un sorriso al proprio congiunto. E se in una coppia di sposi uno dei due dovesse farlo, l’altro che ne è vittima non si renda a sua volta colpevole, ma nel dolore nutra ancor più l’amore in se stesso. In che modo?
a) convertendo il dolore in premura d’amore, perché nessuno ha più bisogno d'amore di chi non riesce a donare amore;
b) respingendo  in se stesso ogni giudizio critico, sarcasmo, rabbia o ribellione di ogni tipo e ancor più rivendicazioni, polemiche, commenti, lamentele croniche;
c) non colpevolizzando né l’altro, né se stesso, perché la colpevolizzazione impedisce il cammino e noi tutti siamo nel comune viaggio verso il regno dell’Amore;
d) evitando ogni sorta di nostalgia, di rimpianto, ma anche di vagheggiamento su ciò che non si ha e che si vorrebbe avere, poiché solo ciò che abbiamo è il terreno su cui posare l’aratro;
e) rifornendo ancor più il proprio cuore alla fonte dell’amore, per viverlo doppiamente, per sé e per gli altri, nella fede che l’amore interiore ha una circolarità invisibile ma preziosa che solo le mani divine sanno tessere.

Non temere le lacrime. Siano esse di dolore o di commozione, sono sempre le perle di un cuore che patisce d’amore. Il pianto non è, come molti pensano, una manifestazione di debolezza, ma un’espressione di sensibilità. Temi piuttosto l’indurimento del cuore, per cui non reprimere il tuo dolore, ma addolciscilo nell'amore e nella comprensione delle difficoltà altrui. In questa mitezza imboccherai la via della docilità all'opera dello Spirito, che è l'amore di Dio in azione. I veri miracoli, quelli che mutano le sorti della storia umana, avvengono nel cuore dell'uomo quando si presta all'attività trasformante e vivificante dello Spirito.

Non c’è strazio maggiore di quello di un cuore mendicante un’attenzione d’amore, che resta solo nel gelo a guardare malinconico le sue ferite. Nel mendicare senza risultati si rattrappisce la mano e si diventa incapaci di ricevere quando poi qualcuno vuole porgerci il suo aiuto. Questa è “l’epidemia” che in termini morali oggi sta distruggendo le famiglie.
Non è soltanto questione di indifferenza o insensibilità. E' sovente un blocco interiore a causare l'incapacità di spingersi verso l’altro. Così, chiusi in se stessi, si soffre e si fa soffrire ancor di più. Nell’amorfismo dei sentimenti umani il tempo scorre senza alcun significato. Tempo dal valore inestimabile, tempo tolto alla vita e rubato all’amore, tempo di cui dovremo rispondere, tempo che non tornerà.

 

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